Presentiamo un opuscolo, opera del Prof. Guido Bellavita, frutto di un lungo lavoro di ricerca e di ricostruzione storica (per la quale l’autore ha attinto anche alla Biblioteca “Mario Lucarelli” del nostro Circolo), che racconta le vicende dello scacchismo bergamasco – e non solo – nella prima parte del XX secolo.
Una lettura sicuramente interessante per tutti gli appassionati di scacchi e di storia.
L’opuscolo fa parte di una collana, dal titolo “Gli scacchi in Biblioteca”, edita dalla Biblioteca circoscrizionale “Gianandrea Gavazzeni” di Città Alta.
Riportiamo di seguito alcune righe di presentazione da parte dell’autore.
Un pezzo di storia scacchistica bergamasca
L’idea di scrivere una storia degli scacchi e degli scacchisti bergamaschi è vecchia di alcuni decenni. Finalmente, con La Rivista di Bergamo e gli scacchi durante il Fascismo, presento un piccolo lavoro che getta un po’ di luce su un periodo dimenticato e sconosciuto. Nel libro vengono riportati gli eventi scacchistici che riguardano Bergamo, dalla nascita della Federazione avvenuta nel 1920 ai tragici eventi della seconda guerra mondiale. Il perno organizzativo dello scacchismo bergamasco di allora è rappresentato da Mario Jardini e Mario Lucarelli. Accanto a Giovanni Caffi e Lando Re, sicuramente i giocatori migliori, nelle cronache compaiono Italo Ardiani, Giorgio Braun, Guido Gallignani, Valentino Mocellin, Giuseppe Monti e altri. Ma non mancano nell’ambiente scacchistico personaggi, forse agonisticamente poco significativi, ma dalla sicura personalità, come il Dottor Favari. All’inizio degli anni trenta compare una nuova generazione: Giuseppe Techel, Battista Baroni, Vincenzo Magni e Norberto Duzioni. Alcuni di loro provenienti dall’ambiente dell’Azione Cattolica, passeranno alla lotta clandestina sacrificando se stessi agli ideali di patria e libertà.
Auspichiamo che la ricerca possa allargarsi anche al prima e al dopo di questo periodo in modo che in un non troppo lontano futuro si possa avere una completa storia degli scacchi e degli scacchisti bergamaschi.
Ringraziamo l’Associazione Lettura&Cultura Amici delle Biblioteche di Bergamo, per aver reso accessibile questo scritto agli scacchisti bergamaschi.
Guido Bellavita